Majazzin House Gallery è il nome che identifica una abitazione settecentesca, ex magazzino di cereali delle monache del Conservatorio del Carmine, in cui l’allestimento degli spazi varia grazie al susseguirsi di esposizioni di opere e installazioni di artisti contemporanei.
L’abitazione è quella di Sante Cutecchia, architetto e l’idea nasce grazie alla presenza di due artisti che in più occasioni hanno sperimentato simili progetti: Giovanni Matteo, illustratore, fumettista e pittore e Caterina Striccoli, ceramista, entrambi insegnanti di arte.

sabato 21 gennaio 2012



intro. di Fabio Mazzola.
Majazzin propone questo mese alcune testimonianze (esclusivamente grafiche) del percorso creativo di Fabio Mazzola, dalla spontaneità punk dei lavori più datati ai complessi equilibrismi linguistici delle ultime opere. L'affastellamento, l'accumulazione caratterizzano, sin dalle opere meno recenti, il lavoro dell'artista. Alcune di esse nascono da stratificazioni successive, ripetute sessioni di lavoro messe in atto in tempi diversi, cosicché l'operazione assume inevitabilmente un piglio diaristico. Volti, frasi smozzicate, corpi ed edifici si incastrano restituendo in modo terribilmente vivido il gioco crudele e meraviglioso della realtà che ci bombarda o ci accarezza senza lasciarci il tempo di elaborare. Questo tempo Mazzola lo ricava nella carta, in modo sempre più raffinato, selezionando gli input, le suggestioni, le icone. Tanto che nei lavori più maturi, in cui scompare il colore, questa capacità di lettura del reale quasi sfocia nell'analisi scientifica: l'artista giunge a far credere che sia possibile vivisezionare le emozioni. Disegna in modo impeccabile macchine celibi in cui parti meccaniche, architettoniche ed organiche scalpitano febbrilmente, evocando in modo sottile gli automatismi dei processi mentali, delle funzioni vitali, dell'atto sessuale, e poi rompe il trambusto della macchina urlando con l'inchiostro frasi al limite del nonsense. Sono parole fragili, disarmanti, che tradiscono – forse - la volontà di dissacrare la complessità della costruzione messa in opera attraverso la laboriosa analisi ed il sapiente giustapporsi di segni, riportando ad un livello di estrema immediatezza, di nudità, la comunicazione.

testo di Giovanni Matteo


dal 29 gennaio al 12 febbraio 2012
Visite su prenotazione.
329 92 66 826 Sante Cutecchia
328 40 30 729 Giovanni Matteo